Agevolazioni per investimenti “macchinari ed automazione industriale” per il 2024

Il punto sulle agevolazioni in corso per gli investimenti in beni strumentali. Sono due i principali filoni di agevolazioni a cui accedere per il 2024, la Legge Sabatini con Nuove risorse ed il piano Transizione 4.0 a regole invariate. Ma…

Agevolazioni per investimenti “macchinari ed automazione industriale” per il 2024

Il punto sulle agevolazioni in corso per gli investimenti in beni strumentali.

Sono due i principali filoni di agevolazioni a cui accedere per il 2024, la Legge Sabatini con Nuove risorse ed il piano Transizione 4.0 a regole invariate.

Ma guardiamo nel dettaglio queste due opportunità.

Il rifinanziamento della Nuova Sabatini è una delle misure agevolative previste per le imprese dalla Legge di Bilancio 2024.

Il comma 3 dell’articolo 54 prevede un totale di 100 milioni di euro di ulteriori risorse per il prossimo anno, con l’obiettivo di potenziare la misura che sostiene gli investimenti produttivi effettuati da micro imprese e PMI. Questi aggiornamenti si affiancano poi alle risorse già previste dalla scorsa Manovra per 40 milioni di euro annui dal 2024 al 2026.

La Nuova Sabatini prevede l’erogazione di finanziamenti agevolati e di un contributo in conto impianti alle imprese che acquistano, o acquisiscono in leasing, beni strumentali materiali, ossia macchinari, impianti, beni strumentali all’attività svolta o attrezzature e hardware, così come beni immateriali a uso produttivo.

Due le linee agevolative previste:

  1. accesso a finanziamenti assistiti dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso. Il programma agevolativo interviene per finanziamenti di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso da 20.000 euro e 4 milioni di euro da utilizzarsi in misura integrale per la copertura degli investimenti ammissibili;
  2. un contributo in conto impianti, determinato in base al tasso di interesse annuo fissato in via convenzionale al:
    • 2,75% per gli investimenti ordinari,
    • 3,575% per gli investimenti 4.0 in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti
    • 3,575% per gli investimenti green riferiti all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica a uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi: per domande a decorrere dal 1° gennaio 2023 e dunque, anche per quelle 2024;

    Le agevolazioni Transizione 4.0 per il 2024 seguiranno invece le regole già vigenti con riduzione dal prossimo anno dell’importo dei crediti d’imposta

    Ne deriva che il credito d’imposta beni materiali strumentali 4.0 (l’ex iperammortamento) – riconducibili all’Allegato A alla legge 11 dicembre 2016, n. 232 – nel 2024 sarà riconosciuto nelle seguenti misure: 

    • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;  
    • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
    • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi ammissibili pari a 20 milioni di euro;  
    • 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel Pnrr, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con apposito decreto ministeriale.  

    Per i beni immateriali 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205), il credito d’imposta pari al 20% per l’anno in corso scenderà al 15% dal prossimo 1° gennaio, per poi ridursi ulteriormente al 10% nel 2025.

    Per i beni immateriali 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205), il credito d’imposta pari al 20% per l’anno in corso scenderà al 15% dal prossimo 1° gennaio, per poi ridursi ulteriormente al 10% nel 2025.